LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Annalisa Scialpi
|
|||
In questa primavera sei e non sei tutti i volti, tutti i sorrisi tutte le fragranze di spume e di spighe a venire…
Non sei, ma ti spargi nell’aria come un aroma azzurro, dimentico dello smog, dei tuoi tacchi voltati nel dietrofrot che mi uccise come un pugnale.
Non sei e ti sgretoli come un foglio di straccia poesia che tuttavia lascia una scia di rose…
Non sei e la tigre delle mie feroci malinconie ha i denti sani, rotti, un tempo, dal troppo mordere le sbarre della tua prigione…
Non sei e il vino torna ai miei capezzoli, alle mie giunture, ai miei fossati alle canzoni sparse nell’aria come uccelli leggeri
ed io sono ora una danzatrice del cielo cui appartiene la notte e il vasto chiarore e se anche la solitudine vi affonda come in un pozzo,
sono mia e con la polvere che fu dei miei forzieri produco un oro delicato e mite.
Eppure mai come in questo non essere tu sei macerato nell’odio che mi tinse l’anima come una tintura e non divelse la croce
che resta
e talvolta il corvo ha canto di colomba e porta alla mia arca di ghiaccio un ramoscello d’ulivo volato dalla favola di una Resurrezione. |
|